Bonfire VR

Introduzione

Quando si parla di realtà virtuale non si può fare a meno di immaginare di agitare spade o pistole, di correre da un lato all’altro della stanza per evitare i colpi dei nemici, di muoversi in ambienti di fantasia e interagire con piante, animali, creature. In poche parole, di vivere un’esperienza di alta dinamicità, che valorizzi al meglio le potenzialità della tecnologia VR.

Bonfire non è niente di tutto questo. Si tratta di una breve avventura narrativa, della durata di circa venti minuti, che pone il giocatore al centro di una vicenda che vedrà svilupparsi attorno a lui, senza possibilità di intervenire se non nell’epilogo. Eppure, è l’interazione il cuore pulsante di questo prodotto, e il risultato è incredibilmente potente.

Cos’è Bonfire VR?

In Bonfire il protagonista vestirà i panni di un esploratore mandato su un pianeta lontano a investigare le condizioni per una potenziale colonizzazione.

Dopo un brusco atterraggio, troverà rifugio accanto a un falò – bonfire in inglese – insieme al robot Debbie, doppiato dall’attrice Ali Wong; sarà lì, al calore delle fiamme, che farà la conoscenza dei curiosi abitanti del posto, e ne determinerà il fato nella decisione finale.

Cosa ne penso

Nonostante la limitatezza delle azioni possibili in gioco, è nelle piccole cose che Bonfire conquista il suo pubblico e permette al giocatore di immergersi totalmente nel suo universo: nell’arrostire marshmallows insieme ai nuovi amici alieni, scambiare battute con il proprio robot di compagnia, guardare le stelle sdraiati accanto al fuoco.

L’acutezza della narrazione, sia nei dialoghi che nello svolgimento, lascia sempre il sorriso sulle labbra allo spettatore, e fa di Bonfire un titolo brillante e perfettamente godibile.

L’unica pecca rimane, forse, proprio la brevità dell’esperienza, che si conclude lasciando la curiosità non soddisfatta di sapere di più sul mondo di gioco e approfondire la conoscenza dei nuovi amici, e fa di questa avventura un piccolo gioiello dalle infinite potenzialità.